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Due manifestazioni importanti e di pregio si sono tenute nel corso della commemorazione del martirio di S. Maria Goretti a Corinaldo:
Giovedì’ 3 Luglio alle ore 21 presso la Sala Comunale si è svolta la presentazione del libro “In quella foto c’è Maria” (Una storia di virtù, crudeltà e pentimento) Nane Edizioni, di Ugo De Angelis;
Venerdì 4 Luglio nella Chiesa di San Francesco alle 21 si è tenuto il concerto d’organo di Federica Iannella, nell’ambito del Festival Internazionale Organistico Città di Senigallia.


10498189_778364585542099_4336214769482107584_oIl 3 Luglio presentazione del libro In quella foto c’è Maria di Ugo De Angelis
CORINALDO – Questo libro racconta una storia. Una storia di virtù, crudeltà e pentimento, per l’esattezza, che commuove e invita alla riflessione. L’autore sceglie la strada della narrazione a bassa voce e, con tono pacato, ricostruisce la vita contadina della campagna romana di inizi ‘900: quel contesto rurale rivive attraverso un resoconto dettagliato e diviene lo scenario spaziale e geografico in cui si collocano azioni e personaggi che circondano ma non adombrano la composta figura della piccola Maria, figlia dei braccianti Goretti, divenuta straordinario esempio di dignità.

Le ingiustizie, gli oltraggi, le ferite si ribaltano in una nuova prospettiva, quella del punto di vista discreto di un osservatore che guarda le cose per comprenderne il significato, senza esprimere un giudizio o un’opinione, ma lasciando al lettore il compito di fare ciò che è legittimo: interrogare la storia. Il libro sarà presentato giovedì 3 luglio, alle ore 21, nella sala consiliare A. Ciani di Corinaldo.

Dal casuale ritrovamento di una fotografia in un vecchio album e dalla passione per le

ricerche storiche sul nostro territorio, nasce “In quella foto c’è Maria”. Una storia di virtù, crudeltà e pentimento”, il nuovo libro di Ugo De Angelis redatto con meticolosi studi storici e criminologici, ricostruisce con dettagliata crudezza la realtà documentale del delitto di Santa Maria Goretti così anche il contesto sociale e territoriale della Valle dell’Astura di fine 800 . Il volume edito da Nane Edizioni Napoli  sarà presentato il prossimo  Giovedì 3 luglio ’14 alle ore 21 presso la Sala Comunale “A. Ciani” nell’ambito della settimana dei festeggiamenti del 112° anniversario della sua  morte, avvenuta a  Nettuno il 6 luglio 1902.

Il programma della serata è  affidato alla guida di Gianni Milano conduttore Rai Uno, prevede la partecipazione del Sindaco Matteo Principi, degli Assessori Giorgia Fabri e Mauro Montesi, del Rettore-Parroco Mons. Giuseppe Bartera, dell’Arch. Ugo de Angelis, autore del libro e del dott. Paolo Pirani, funzionario dell’assessorato alla Cultura.

La storia ha origine dal ritrovamento di un’anonima e sfocata fotografia raccolta dall’autore nel vecchio album di una nobile famiglia dell’allora aristocrazia romana (Gori Mazzoleni). Incuriosito da quell’immagine Ugo De Angelis intraprende un viaggio a ritroso  che lo porterà ad individuare il possibile ritratto di Santa Maria Goretti, all’interno di un contesto cortilizio di vita contadina, alcuni mesi prima  della tragica tentata violenza  che la portò alla morte il 6 luglio1902.

Ma il ritrovamento passa attraverso un fortunato e forse “già scritto” percorso contraddistinto da significative coincidenze e favorevoli circostanze che nel maggio del 2004 vedono l’autore vicino all’allora Cardinale Joseph Ratzinger nella visita nei luoghi del martirio( vedi foto), la sua missiva, le successive ricerche su dimenticati e polverosi documenti custoditi presso gli archivi vaticani e le preziose indicazioni dell’ultracentenario padre Passionista Fortunato Ciomei, rintracciato in un lontano convento in Sardegna.

La vicenda, pubblicata sulla prima pagina del settimanale Famiglia Cristiana, sul quotidiano Avvenire e divulgata da diversi social network, ha suscitato persino l’interesse delle numerose comunità cristiane d’oltreoceano.  Altre inedite immagini fotografiche degli insediamenti rurali, dove l’allora contesto socio-territoriale di Nettuno e dell’Agro Romano rivive attraverso la voce dei suoi protagonisti.  I ritratti della Contessa Maria Bruschi Falgari e del marito Attilio Gori Mazzoleni, il fontanile dove Maria attingeva l’acqua e ancora i terreni coltivati dai Goretti-Serenelli, l’aia con ancora visibili i solchi delle ruote della Barozza guidata da Assunta quel 5 luglio 1902 nella  trebbiatura del favino, Menotti Garibaldi al fianco del carro ambulanza della Croce Rossa Italiana che soccorse la fanciulla, i dialoghi tra Attilio Gori Mazzoleni proprietario delle due tenute di Conca e Campomorto, con il Generale Menotti Garibaldi, proprietario della tenuta di Carano, il ponticello seicentesco attraversato da Maria per recarsi nel Casale di Conca, vestigia di carri agricoli dei Gori Mazzoleni scoperti recentemente all’interno di un vecchio granaio ed infine cartografie e documenti d’archivio, estendono e rivelano nuove ed interessanti verità, svelano luoghi originali e fatti sconosciuti, come la violenza psicologica ed economica subita dalla famiglia Goretti all’interno delle mura domestiche. Quel contesto di intrighi e cinica panificazione, vede complici i due coabitanti, Giovanni Serenelli e il figlio Alessandro mentre l’esame  balistico tratto dal verbale dell’autopsia rivela altresì, in tutta la sua estrema crudezza, la vera dinamica della brutale furia omicida.

Un delitto emblematico di un problema la “violenza sulle donne” purtroppo ancora attuale ed irrisolto.

L’aberrante delitto, la storia, il percorso carcerario dell’assassino e  anche il contesto socio culturale vengono  descritti, con meticoloso e realistico dettaglio ricavati da fonti documentali custodite nei segreti archivi vaticani.

Il Mons. Alejandro Cifres, Direttore  dell’Archivio Vaticano della Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Sant’Uffizio),  in occasione della prima  presentazione del libro dell’11 luglio scorso presso l’ex Granaio di Borgo Montello, al termine del suo intervento si è così espresso: …..Il caso della Goretti costituisce perciò un altissimo riferimento morale, che, a mio avviso, rende la sua figura atta ad essere assurta come protettrice di tutte le donne vittime di violenza.

Da altrogiornalemarche.it

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CIMG6807Il 4 Luglio l’organista Federica Iannella a Corinaldo
Un bellissimo concerto quello di venerdì scorso in occasione delle celebrazioni per Santa Maria Goretti a Corinaldo. Federica Iannella si è esibita nella Chiesa di San Francesco alle 21.00.

Federica Iannella è nata e vive a Senigallia, dove dal 2002 è Organista titolare presso la Chiesa Santa Maria della Neve. Ha svolto i suoi studi musicali presso i Conservatori “G. Rossini” di Pesaro, diplomandosi in Organo e Composizione Organistica, ”A. Pedrollo” di Vicenza, laureandosi cum laude in Discipline Musicali (indirizzo Interpretativo Organistico) sotto la guida del M° Roberto Antonello. Ha partecipato a numerosi corsi di specializzazione, studiando una vasta letteratura organistica dal rinascimento italiano al romanticismo francese e tedesco. Di grande importanza formativa sono state le lezioni apprese dal M° W. Zerer ad Amburgo.

Svolge regolare attività concertistica esibendosi in prestigiosi festival italiani e stranieri, Germania, Francia, Belgio, Austria, Svizzera, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Città del Messico, Stati Uniti e Russia. Ha inciso Cd come solista, a quattro mani e in formazioni orchestrali, ottenendo riconoscimenti e premi della critica. Le sue esecuzioni sono state definite “musicali, ricche di temperamento e di vivacità espressiva con talento per l’arte della registrazione”. Laureata in musicologica col massimo dei voti presso l’Università di Bologna, affianca alla formazione organistica l’attività di riscoperta e di registrazione discografica di musiche inedite e di trascrizioni orchestrali a quattro mani, tra cui le recenti sinfonie di Giuseppe Verdi, incise assieme al collega Silvio Celeghin, per la casa discografica Tactus.

Membro di giuria in concorsi organistici, ha tenuto conferenze a carattere storico – musicologico e nel dicembre 2010 è stata invitata dall’Accademia barocca di Città del Messico, come docente del corso sulla musica organistica italiana dal XVI al XVIII secolo.

Dall’anno 2003 è direttore artistico del Festival Internazionale Organistico città di Senigallia (www.organsenigallia.com), per la valorizzazione del patrimonio organario ed organistico della Diocesi di Senigallia. È docente di Organo e Composizione Organistica presso il Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria.

Il programma della serata:
Johann Sebastian Bach
Liebster Jesu, wir sind hier [Carissimo Gesù noi ci troviamo qui] BWV 731 Fantasia e fuga in do minore BWV 537
(1685-1750)

Louis Vierne
“Sicilienne” dalla sonata BWV 1031 per flauto e clavicembalo di J. S. Bach
(1870-1937)

Johann Sebastian Bach
Toccata e fuga in re minore BWV 565
(1879-1936)

Ottorino Respighi
Preludio sopra un Corale di Bach (Ich hab mein Sach Gott heimgestellt) [Ho riposto fiducia in Dio]

Alexandre Boëly
Fantasia e fuga in Si bemolle maggiore
(1785-1858)

Jesús Guridi
“Canción y Danza”
(1886-1961)

Josef Gabriel Rheinberger
Passacaglia in mi minore op. 132
(1839-1901)

da Parrocchia San Pietro Apostolo